Come mai, ma chi sarai… per intervistare Max Pezzali

Ciao Max, scusa il ritardo.
Eccoti, sai ti stavo proprio aspettando. Ero qui, ti aspettavo da tanto tempo, tanto che stavo per andarmene, e invece ho fatto bene!

Dopo l’album del 2013, Max 20, come procede il lavoro discografico?
E ci troviamo ancora al punto che, si gira in macchina il mattino alle tre, alla ricerca di qualcosa che poi… cos’è non lo sappiamo nemmeno noi.

Nessuna uscita in programma?
È l’ora che si tiran fuori le idee, per diventare miliardari anche se esiste già quel che vogliamo inventare; ci manca solo il disco orario solare. Resta la soluzione divi del rock, molliamo tutto e ce ne andiamo a New York, ma poi ti guardi in faccia e dici dov’è, che vuoi che andiamo con ’ste facce io e te.

Cambiando argomento. Alla luce di una carriera piena di successi, hai consigli per i nuovi musicisti?
Se solo avessi le parole, te lo direi anche se mi farebbe male; se io sapessi cosa dire, io lo farei, lo farei, lo sai. Se io avessi le parole, le potessi immaginare, fosse facile spiegare, si riuscissero a suonare. Se potessi raccontare, se sapessi come fare, se sapessi cosa dire, allora ti scriverei.

Quindi nessun consiglio?
Tieni il tempo con le gambe con le mani. Tieni il tempo: non fermarti fino a domani. Tieni il tempo, vai avanti e vedrai; tieni il tempo, il ritmo non finisce mai! Saper andare a tempo è essenziale. Scendi nella strada balla e butta fuori quello che hai, fai partire il ritmo quello giusto, datti un mossa e poi…

E poi Max? Altri consigli?
E poi fai come ti pare, alla fine sai com’è, quello che potrai incontrare appartiene solo a te e purtroppo qualche errore vedrai che ci scapperà, ma che cosa ci vuoi fare, certe volte capita.

Un tema che ricorre nelle tue canzoni sono le moto. Da dove nasce questa passione?
Lo strano percorso di ognuno di noi che neanche un grande libro un grande film potrebbero descrivere mai, per quanto è complicato e imprevedibile.

Quindi sono i viaggi a far nascere questa passione per i motori.
Ed il vento mi sta sussurrando: non ti fermerai. C’è qualcuno che ti sta aspettando, tu sai dove andrai, nord sud ovest est e forse quel che cerco neanche c’è.

Qual è il viaggio più divertente che ricordi?
Tutti in macchina, la festa è lontana e poi là le tipe ci aspettano: «Oh ragazzi, tranqui, questa è  una botta sicura, basta che non ci perdiamo». Rotta per casa di Dio: stiamo volando alla festa; rotta per casa di Dio e siam già là con la testa. E le troveremo già sulla porta e poi con il tacco alto e la gonna corta e noi con il groppo in gola e il cuore che batte le faremo ballare per tutta la notte.

Marta Negri

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