Il cliente ha (quasi) sempre ragione

Siamo nell’era del digitale, dei s​ocial network ​e di tutte quelle piattaforme che ci permettono la libera e totale espressione delle nostre idee e, cosa ancor più importante, ce ne consentono la condivisione. Ma ci siamo mai chiesti quali conseguenze potrebbero nascere da questo atteggiamento?

Sicuramente a ognuno di noi sarà capitato almeno una volta di leggere qualche recensione su T​ripadvisor,​ c​ercando magari «il ristorante perfetto per il primo appuntamento a Verona» o «dove mangiare la pizza a Napoli» e traendo dei benefici da tutti quelli che prima di noi avevano detto la loro su di un determinato locale. Oppure anche voi, come me, siete parte di quelli che si sono iscritti per poter condividere le proprie esperienze e lo avete fatto perché all’apparenza questo sistema sembrerebbe vantare solo ed esclusivamente aspetti positivi. I clienti infatti esprimono le proprie opinioni, negative o positive, su locali nei quali si sono recati; i ristoratori, di conseguenza, attraverso queste recensioni, si dovrebbero impegnare a mantenere un livello adeguato del proprio esercizio, sapendo di avere un riscontro continuo da parte della clientela.

Fin qui tutto bene.

Questo sistema inizia però a vacillare nel momento in cui molti, potendo legittimamente esprimere il proprio parere, si ergono a critici gastronomici, a grandi esperti di alimentazione e ristorazione, diventando sostanzialmente dei “tuttologi”, quando in realtà non sono in grado di distinguere l’osteria di paese dal ristorante stellato, pretendendo da tutti lo stesso trattamento: un prezzo basso e una qualità eccellente, lamentandosi se nella prima il servizio non è curato e nella seconda le porzioni sono piccole e il prezzo alto, facendo di tutta un’erba un fascio. Viene quindi meno la capacità di distinguere il contesto in cui un locale è inserito, le sue peculiarità e la filosofia che sta dietro al progetto. Ed è proprio questo il motivo per cui un ristoratore mantovano ha deciso di escludere il proprio locale da qualsiasi tipo di commento su Tripadvisor.​ Tutto ciò non per sottrarsi alle possibili critiche, ma con la volontà di non entrare a far parte di un sistema che non tutela i ristoratori dalla non obiettività e dalla disinformazione: prima di entrare in un locale e poterlo criticare sarebbe sempre bene conoscerlo e tenere presente che, se ci si reca in un ristorante di pesce chiedendo una pizza, davanti al ‘no’ del ristoratore, il cliente non può pretendere di avere sempre ragione.

Veronica Zirelli 

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