Eccoci di nuovo in quel periodo dell’anno. Quello in cui l’autunno avanza lentamente, le lezioni sono ormai diventate routine e non aspettiamo altro se non veder comparire i primi Babbo Natale o decorazioni natalizie.
Nel mentre però, tra i giacchetti di pelle che lasciano il posto ai cappotti, c’è il tanto agognato ponte dei Santi, che porta sempre a organizzare piccole vacanze o a prendersi un po’ di tempo per rilassarsi e andare in giro a far festa.
Inizia, di solito, con Halloween. E quale miglior occasione per dar sfogo ai propri desideri nascosti, senza bisogno di accampare scuse, delle feste comandate? Ecco allora che Aulin si presta alla serata perfetta: possibilità di travestirsi e andare in giro come idioti senza passare come tali, sfondarsi di dolci che il Dr Nowzaradan chiamerebbe per un consulto, ubriacarsi e… altre cose che è meglio non esplicitare.
Questa festa di origine celtica si è ormai consolidata anche qui da noi e quindi siamo abituati a vedere le vetrine animarsi di tanti piccoli scheletri che, indossando cappelli da strega, sono avvolti da ragnatele generate da mostri, negozi attrezzati per l’occasione, qualsiasi tipo di evento a tema. Perry Cox la definirebbe come “un modo per fregarci e vendere tanti cioccolatini” e il mi prete sembrava alquanto d’accordo. Ci diceva infatti, ai tempi del catechismo, che era sbagliato festeggiare la ricorrenza: “È una festa pagana!” – “È peccato”.
Peccato che con i miei amici, nonostante la paura che il Don ci vedesse in giro, emozionati e con lo spazio per il dolce, ce ne andavamo di casa in casa chiedendo di tutto, per poi infliggere la più puzzolente delle vendette a chi non si era rifornito di glucosio raffinato nel pomeriggio o a chi addirittura aveva osato non aprire. Mostravamo, ai fornitori di zollette, le nostre zucche, e sorridevamo felici del nostro bottino pregustando il momento in cui, la notte stessa, sarebbe stato dimezzato (senza contare gli snack tra un numero civico e l’altro).
Che male c’era? Nessuno, se non la nostra perseveranza da consumatori perfetti. A parte questo, prendiamo questa festa per il suo lato più semplice: divertirsi insieme.
Ecco perché abbiamo pensato di divertirci un po’ proponendo il travestimento più spaventoso per ogni dipartimento universitario: contiamo sulla vostra preparazione sartoriale e propensione a seguire i consigli.
Noi de “La Gallina Ubriaca” proponiamo:
- Arte: orecchio di Van Gogh / cartellone con su scritto “ti pago con la visibilità”/ Sgarbi con tanto di capra
- Biologia: extraterrestre rettiliano
- Biotecnologie: medico
- Comunicazione: merendina / disoccupat* / (Mr Speaker)
- Chimica: Marie Curie versione scheletro
- Educazione: insegnante sexy, bambino con deficit dell’attenzione, cellulare
- Economia: Soros /Salvadanaio / Draghi
- Fisica: Einstein, gruppo alla Big Bang Theory
- Giurisprudenza: diavolo
- Ingegneria: figazzi alla Prison Break, matematica 1
- Lettere: dizionario / esame di latino
- Lingue: Google Translate / Cosplay
- Marketing: Chiara Ferragni
- Matematica: numero neperiano
- Medicina: Dr Frankenstein
- Mediazione culturale: Trudeau, D&G versione China
- Psicologia: Jack di Shining, isterica freudiana, Harley Quinn
- Scienze politiche: Trump, Berlusconi
- Scienze motorie: signorina Trincia bue, volano da badminton e racchetta
- Storia: restiamo sul classico, le paper mummies son sempre ben accette
HAPPY ALLOVEEN a tutti!