Animali da Erasmus e come spottarli

Spoiler alert: se volete partecipare a un Erasmus perché convinti di cambiare aria e poter conoscere persone mentalmente più stabili dei vostri attuali compagni di corso, sappiate che  neppure la varietà della fauna studentesca all’estero delude. Volendo riservare a voi il piacere di riconoscere i veri e propri casi limite, posso però indicarvi i tipi di studenti più facili da incontrare  studiando al extranjero:

Il #partyanimal
Iperattivo quanto un Energizer bunny, compensa la sua assenza cronica in classe con la presenza a ogni evento/viaggio Erasmus esistente. Il suo hobby principale è bere il suo peso corporeo in chupitos e condividere 24h/7 quanto si sta desfando divertendo nelle stories di Instagram, che poi userà per vantarsi delle sue prodezze alcoliche. Appare in facoltà solo per gli esami, in seguito a un’epifania in cui realizza di non sapere neppure a che corsi è iscritto, ergo di
essere nella cloaca fino alla sua collanina starlight. Se per uno strano caso un mattino si presentasse a lezione, fate una foto come prova: probabilmente il giorno dopo partirà per Ibiza e non lo rivedrete per altri tre mesi.
Hashtag prediletto: #erasmuslife.

Il patriottico
Sulla carta sta trascorrendo un periodo di studio all’estero, ma nella vita reale è un soldato partito per la guerra. In valigia non ha portato con sé vestiti, ma barattoli di conserva della nonna, pasta, caffè e un set di pentole della Mondialcasa, che non si sa mai. Si circonda di italiani e condivide l’appartamento solo con connazionali, al punto da aver ribattezzato il suo quartiere Little Italy. Se per lui/lei imparare la lingua del posto è un optional, trovare la migliore pizzeria in città è sopravvivenza base. Peculiarità: tende a trasformarsi in un giudice (incazzato) di Master Chef alla vista di una pizza con l’ananas. Ah, se qualcuno spezza degli spaghetti piange.

Lo spirito libero

Probabilmente lo studente che più ha preso seriamente il concetto di Erasmus, ossia abbracciare nuove culture ed essere aperto a ogni esperienza. Troppo seriamente. Per imparare bene la lingua straniera sta dimenticando la propria, ha sviluppato 21 personalità diverse e si sta convertendo al buddismo. È un individuo multiforme, che alterna felpone della Nordic Walking a pantaloni salwar e gravita in uno stato di nirvana perenne. Intrattiene conversazioni con chiunque e non sa mai bene cosa sta succedendo o dove si trova, però è sempre molto contento di essere lì. Segni particolari: l’eau de cannabis che l* precede ovunque vada.

Il morigerato
Senza dubbio il più equilibrato fra tutti: va a lezione, studia, esce con gli amici e va persino in palestra. Si ubriaca ammerda il weekend come tutti quanti eh, ma poi resuscita in tempo per le lezioni. Punto di forza: autocontrollo. Additato come noioso dagli animali da festa, sarà poi invidiato da questi ultimi a fine Erasmus, in quanto l’unico in grado di portare a casa un fegato, dei voti decenti e più di 2 euro.

Il veterano
Un po’ il papà/la mamma di tutti gli Erasmus, di solito iscritt* a un master o studente alla seconda esperienza all’estero. Ex party animal e nostalgico dei bei tempi andati, tra i suoi poteri speciali ci sono lo sciorinare pappardelle infinite alla Moccia su come l’Erasmus ha cambiato la sua vita, oltre che dispensare consigli improbabili per smaltire una sbornia fotonica due ore prima di andare in classe. Caratteristica distintiva: anima gggiovane sebbene sia pericolosamente vicino ai trenta, anche se non tornano i calcoli su come ciò sia possibile.

Ilaria Erbice

 

 

 

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