Ci sono solo tre certezze nella vita: la morte (a meno che tu non sia la Regina Elisabetta), il precariato a seguito di una laurea umanistica e Gossip Girl. Questa serie tv è ormai diventata storia il teen drama per eccellenza che per sei stagioni ha accompagnato i pomeriggi degli adolescenti. Per qualche arcano motivo non ne ho mai visto una puntata, o meglio, avevo.
Da gennaio la mia bacheca di Netflix è stata invasa dagli sguardi vacui di attori venticinquenni costretti a interpretare adolescenti, e un po’ a causa del perenne spam, un po’ per curiosità, ho cominciato a vederlo. Un mese dopo lo avevo terminato.
Gossip Girl ha il pregio di essere una serie tv trash che sa di esserlo, che sfrutta i suoi cliché per sviluppare storie che alla fine risultano incredibilmente interessanti. Perché alla decima volta che Serena van der Woodsen e Daniel Humphrey sono in crisi ci troviamo comunque con il fiato sospeso, chiedendoci se il segreto custodito da Gossip Girl verrà svelato e la coppia scoppierà per la terza volta nel giro di una stagione.
Ma non siamo qui per parlare della coppia più insulsa della serie, bensì di un personaggio che esemplifica tutti i pregi e i difetti di Gossip Girl e della società su cui ironizza. Blair Waldorf è forse il miglior personaggio dei teen drama degli ultimi dieci anni. Parte come mero stereotipo di ragazzina ricca e viziata, una bulla che ostracizza le sue compagne di scuola solo perché convinte che i leggins siano pantaloni (e come darle torto). Eppure più le stagioni passano più il personaggio migliora, un po’ come il vino – e meglio se proveniente da qualche antica cantina francese.
Mentre la sua controparte Serena si trova alla perenne ricerca di un uomo che plachi i suoi drammi interiori causati dalla mancanza stabile di una figura paterna durante l’infanzia, Blair sa esattamente cosa vuole, ma non è disposta a sacrificare se stessa per ottenerlo. Piuttosto che essere “la ragazza di Chuck Bass” ha deciso di lasciare l’amore della sua vita per concentrarsi sulla sua carriera e diventare una donna indipendente e forte, che non rinuncia alle sue ambizioni personali.
Blair è l’esempio che ogni persona dovrebbe seguire, non solo dal lato professionale ma anche quello emotivo.
Quando Nate l’ha tradita e si sono lasciati lei è andata avanti, rifacendosi una vita.
Quando si è ritrovata a dover fronteggiare un ricatto da parte del suo (per fortuna) ex marito, il principe di Monaco mica Gino il pizzaiolo, ha preferito risolvere la situazione da sola, rimanendo indipendente e mantenendo la situazione nelle sue mani. Quando Chuck si è dimostrato violento e problematico lo ha lasciato, nonostante lo amasse ancora.
Tutto questo dramma degno di una soap-opera latinoamericana non le ha impedito di costruirsi una carriera nel mondo della moda, affermandosi come figura professionale e di successo.
Nonostante uno dei topoi principali della serie sia la falsità della società dell’Upper East Side, lei rimane leale a se stessa. Mente, complotta, cospira per rovinare la vita delle altre persone, ma è sempre onesta al riguardo. Non finge di essere una persona migliore di quello che è, anche se aspira costantemente a un miglioramento morale che sembra sfuggirle dalla punta delle dita. È un’amica sincera, che però non ha nessuna paura ad ammettere che al primo tradimento distruggerà la vita a te, ai tuoi parenti, al tuo cane, al tuo vicino di casa e persino al postino di Amazon che una volta ti ha salutata sorridendo mentre scendevi a ritirare la posta in pantofole e vestaglia.
Se fossimo tutti un po’ di più come Blair Waldorf il mondo non sarebbe certo migliore, ma almeno sarebbe ben vestito.
xoxo